Passeggiando per il centro storico...

Eccoci qui in piazza De Ferrari davanti alla fontana che oggi ha l'acqua blu per celebrare la giornata mondiale dell'Autismo. 
Il nostro tour sta per cominciare e, prima di partire, notiamo attorno a noi tre importanti costruzioni:
Palazzo della Borsa

Palazzo Ducale

Teatro Carlo Felice


Dopo l'arrivo della guida, abbiamo iniziato il nostro giro:
I tappa
Palazzo Ducale
Sede del governo della Repubblica di Genova dal Medioevo fino al XIX secolo, è ora uno dei principali edifici storici e musei della città.
Per lungo tempo adibito a sede degli uffici giudiziari, è stato ristrutturato in occasione delle "Colombiadi" del 1992, con cui vennero commemorati Cristoforo Colombo e il cinquecentenario della scoperta dell'America.
Nel piano nobile, nelle sale del Maggior e Minor Consiglio, vengono ospitate numerose mostre d'arte, dibattiti e convegni e nei cortili e porticati sono presenti negozi e punti di ristoro.  
"Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura" gestisce l’edificio che ospita al suo interno diverse sedi di molte associazioni culturali.
Nel 2001 vi si sono riuniti a congresso i capi di Stato e di governo convenuti a Genova per il G8.
Appena entrati abbiamo notato due cortili, circondati da colonne, e la presenza di stili diversi. La nostra guida ci ha raccontato che il palazzo ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli ed è stato anche colpito da un incendio. 





Per iniziare abbiamo analizzato lo stemma cittadino che si trova in cima a uno dei due scaloni che collegano il piano terra al piano nobile. 
La croce rossa in campo bianco  è stata scelta come simbolo della nostra città e del suo Comune  in riferimento alle crociate, imprese militari studiate recentemente a scuola, grazie alle quali Genova si è arricchita. 
La croce simboleggia anche il culto per San Giorgio, giunto in città dall'Oriente.
Gli animali mitologici rappresentati sono due grifoni, frutto dell'unione di un'aquila e di un leone, simboli di perfezione e potenza. Pare che la corona sia stata posta nello stemma a partire dal 1600, in onore della Madonna, regina di Genova.
La Repubblica di Genova era così temuta sui mari che gli inglesi chiesero in prestito la sua bandiera che entrò poi a far parte della loro. 
Salendo le scale abbiamo notato che gli scalini erano consumanti dal passaggio dei cavalli.
Giunti al primo piano abbiamo potuto osservare la celebre torre Grimaldina, risalente al Medioevo. Un tempo adibita a prigione dei nemici politici del doge, essa rappresentava un punto di riferimento per la città. Dotata di una campana, segnava il tempo e  avvisava gli abitanti in caso di pericolo e di incendio. Essa deve forse il suo nome alla cella più grande della prigione. 
Nelle sale del piano nobile, quelle del Minor e del Maggior Consiglio, sedi del governo cittadino, e nella cappella del Palazzo sono presenti affreschi che celebrano la fede, la storia cittadina e la sua vocazione marinara e commerciale e le imprese di celebri condottieri come Gugliemo Embriaco.
Sede del governo della Repubblica di Genova dal Medioevo fino al XIX secolo, è ora uno dei principali edifici storici e musei della città.
Per lungo tempo adibito a sede degli uffici giudiziari, è stato ristrutturato in occasione delle "Colombiadi" del 1992, con cui vennero commemorati Cristoforo Colombo e il cinquecentenario della scoperta dell'America.
Nel piano nobile, nelle sale del Maggior e Minor Consiglio, vengono ospitate numerose mostre d'arte, dibattiti e convegni e nei cortili e porticati sono presenti negozi e punti di ristoro.
"Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura" gestisce l’edificio che ospita al suo interno diverse sedi di molte associazioni culturali.
Nel 2001 vi si sono riuniti a congresso i capi di Stato e di governo convenuti a Genova per il G8.
 Appena entrati abbiamo notato due cortili, circondati da colonne, e la presenza di stili diversi. La nostra guida ci ha raccontato che il palazzo ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli ed è stato anche colpito da un incendio. 
Per iniziare abbiamo analizzato lo stemma cittadino che si trova in cima a uno dei due scaloni che collegano il piano terra al piano nobile. 
La croce rossa in campo bianco  è stata scelta come simbolo della nostra città e del suo Comune  in riferimento alle crociate, imprese militari studiate recentemente a scuola, grazie alle quali Genova si è arricchita. 
La croce simboleggia anche il culto per San Giorgio, giunto in città dall'Oriente.
Gli animali mitologici rappresentati sono due grifoni, frutto dell'unione di un'aquila e di un leone, simboli di perfezione e potenza. Pare che la corona sia stata posta nello stemma a partire dal 1600, in onore della Madonna, regina di Genova.
La Repubblica di Genova era così temuta sui mari che gli inglesi chiesero in prestito la sua bandiera che entrò poi a far parte della loro. 
Salendo le scale abbiamo notato che gli scalini erano consumanti dal passaggio dei cavalli.
Giunti al primo piano abbiamo potuto osservare la celebre torre Grimaldina, risalente al Medioevo. Un tempo adibita a prigione dei nemici politici del doge, essa rappresentava un punto di riferimento per la città. Dotata di una campana, segnava il tempo e  avvisava gli abitanti in caso di pericolo e di incendio. Essa deve forse il suo nome alla cella più grande della prigione. 
Nelle sale del piano nobile, quelle del Minor e del Maggior Consiglio, sedi del governo cittadino, e nella cappella del Palazzo sono presenti affreschi che celebrano la fede, la storia cittadina e la sua vocazione marinara e commerciale e le imprese di celebri condottieri come Gugliemo Embriaco.
La facciata di Palazzo Ducale che si affaccia su Piazza Matteotti è in stile neoclassico ed è ornata da statue di prigionieri, tra cui il celebre corsaro ottomano Dragut.
Usciti dal Palazzo, ci siamo diretti verso la cattedrale di San Lorenzo e abbiamo notato sopra la nostra testa passaggi aerei che collegavano il palazzo alla cattedrale. _
II tappa 
Cattedrale di San Lorenzo
La chiesa, il termine cattedrale indicava la presenza della cattedra del vescovo,  è stata eretta nel 1098 ed ha subito numerosi ampliamenti e modifiche nel corso dei secoli. Essa custodisce le Ceneri di San Giovanni Battista, patrono della città, giunte a Genova alla fine della Prima Crociata.
La consacrazione a cattedrale nel 1118 segnò l’avvio della sua ricostruzione in forme romaniche; i fondi per i lavori arrivarono dalle Crociate, da altre imprese militari e tasse comunali.
Dal 1133 la chiesa è di rango arcivescovile. Dopo l’incendio del 1296, l’edificio viene in parte restaurato e in parte ricostruito: tra il 1307 e il 1312 viene completata la facciata e rifatti i colonnati interni, con capitelli e falsi matronei, preservando le strutture romaniche ancora in buono stato.
Diversi altari e cappelle sono stati eretti tra il XIV e il XV secolo, fra cui ricordiamo almeno la cappella destinata ad accogliere le Ceneri di San Giovanni Battista, nella navata sinistra, capolavoro quattrocentesco Il sagrato di S. Lorenzo, in una città senza piazze e priva di sede per il potere laico, è stato per tutto il Medioevo l’unico spazio pubblico: gran parte della vita politica e civile aveva qui un naturale palcoscenico. Nella facciata, sopra il portone centrale, è rappresentato il martirio di san Lorenzo. Alcuni bassorilievi decorano i lati dell'ingresso con scene della vita di Gesù e dei Patriarchi.
Accanto al portone d'ingresso di destra, se si fa attenzione, si nota la piccola sagoma scolpita di un cagnolino che la tradizione vuole appartenesse ad uno degli scultori che lavorarono alla costruzione della chiesa. 





Su uno dei muri laterali è presente una strana finestra: guardata di fronte è storta, osservata di scorcio, invece, risulta perfettamente simmetrica, grazie ad un voluto gioco prospettico.
Attorno ad essa, inseriti nella parete, sono presenti una scacchiera e alcune lastre di marmo
appartenenti a sarcofagi romani. Nel Medioevo era molto diffuso il reimpiego di materiali appartenuti ad edifici precedenti. 
Nel 1550 l’architetto perugino Galeazzo Alessi, su ordine delle magistrature cittadine, progettò la ricostruzione dell’intero edificio, ma eseguì solo la copertura delle navate, il pavimento, la cupola e la zona absidale: la costruzione terminò nel XVII secolo, quando l’abside venne decorata con le “Storie di San Lorenzo” di Lazzaro Tavarone, in un tripudio di stucchi dorati.
Ancora modificata nel corso dei secoli, un restauro effettuato fra 1894 e 1900 diede alla cattedrale l’aspetto che conosciamo ora, valorizzando le parti medievali, che ancor oggi la contraddistinguono.
Splendidi il Museo del Tesoro, cui si accede dall’interno della cattedrale,  e il contiguo Museo Diocesano.
All'interno della cattedrale è conservata la bomba che raggiunse l'edificio a seguito di un attacco inglese durante la seconda guerra mondiale senza però esplodere.
III tappa 
Porta Soprana


Nel 1155 i Genovesi temevano un attacco da parte di Federico Barbarossa. Per questo si affrettarono a realizzare delle mura che abbracciavano gran parte della città. L'ingresso principale, a levante, era costituito da Porta Soprana - o Porta di Sant'Andrea, dal nome del convento lì vicino - mentre la porta che volgeva verso ponente era la gemella Porta dei Vacca. Le due alte torri che inquadrano l'accesso della Soprana recano tutt'oggi due lapidi in latino commemorative dell'impresa. In quella di destra, entrando, si leggono i nomi dei personaggi che sovrintesero alla costruzione, mentre a sinistra uno scritto magnifica la potenza della città. Fra l'altro vi si legge: "Se porti pace ti è consentito di toccare queste porte, ma se cerchi guerra, te ne tornerai triste e vinto".
IV tappa
Piazza San Matteo



Centro dell’area occupata dalla famiglia Doria. Realizzata a metà Duecento per iniziativa di Lamba Doria, su di essa affacciavano diversi palazzi – dimore di famiglia – e la chiesa gentilizia di S.Matteo. Gli edifici, la chiesa e l’intera piazzetta, circondata dalla viabilità ma non da essa intersecata, a conferma del carattere privato del cosiddetto “borghetto” Doria, sono ancora perfettamente conservati (sono stati restaurati negli anni ’50 e riportati al primitivo aspetto duecentesco) e restituiscono bene l’immagine della potenza dei Doria, che già in periodo medievale, a capo della fazione ghibellina, contendevano il dominio della città ai Fieschi, famiglia di riferimento della fazione guelfa. Sia il palazzo abitato da Lamba Doria sia quello destinato ad Andrea furono doni della Repubblica (1298 e 1528) a suoi esponenti valorosi, motivo d’orgoglio della città tutta. La chiesa gentilizia, che ospita le tombe di diversi membri della famiglia, fu fatta erigere nel 1125 da Martino Doria, che la intitolò al santo protettore dell’ufficio svolto all’epoca dalla famiglia, ovvero la riscossione delle imposte.

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